È davvero così facile scappare all’estero e lasciarsi tutto alle spalle? Ce lo spiega bene il nostro Country Manager per l’Italia, Francisco Schenone; che ne ha parlato in un’intervista radio con Radio Marconi! RADIO Se vince il candidato X, il candidato Y o Z, scappo e me ne vado all'estero, in Italia non ci sto più!- Nella quasi totalità dei casi si tratta di una semplice battuta, ma sarebbe davvero così semplice lasciare l'Italia e cambiare vita, andare in un altro paese? Noi ne parliamo insieme a Francisco Schenone che è Country Manager per l'Italia di Crown Worldwide Group. Buongiorno e benvenuto. FRANCISCO Buongiorno Bruno. RADIO Intanto la cosa più difficile forse è proprio la questione della lingua, perché in media noi italiani si sa, non siamo proprio dei maghi dell'inglese… FRANCISCO Ha ragione, infatti questa è una sfida che ho avuto io nel trasferirmi in Italia 6 anni fa. Come si sente dall’accento sono argentino e ho potuto poi perfezionare il mio italiano. Però devo dire che la mia esperienza è che di questi tempi l’inglese è diventato molto e molto di più, una caratteristica che la gente, i professionisti, cercano di migliorare. Lo tengono in grande considerazione. RADIO Insomma questo sarebbe proprio il primo ostacolo; poi parlando un attimo di mete, quelle che hanno accolto più italiani secondo Crown Relocations, che è un'azienda che offre servizi per il trasloco internazionale, i paesi che negli ultimi anni hanno attratto più italiani sono il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Germania. Poi attenzione, uno sceglie il paese in base anche alle ambizioni, cioè magari uno preferisce un determinato paese, ad esempio il Canada per i diritti civili, qualcun altro invece un altro paese per avviare una propria attività imprenditoriale. Qui come si delineano le scelte? FRANCISCO Ha assolutamente ragione. Il Regno Unito continua ad essere Il numero 1 per gli italiani, lo era già, poi con la Brexit c’è stato qualche dubbio; però non è cambiato. Aggiungerei a quella lista la Spagna come destinazione. RADIO Beh forse anche perché siamo abbastanza vicini culturalmente italiani e spagnoli, poi forse qualcuno sceglie la Spagna anche per la questione dei diritti civili. Invece poi ci sono altre motivazioni che spingono un italiano ad andare all'estero: per esempio dei giovani vogliono avviare un'attività imprenditoriale e non è facile farlo qui in Italia. FRANCISCO Sì, alcuni paesi che offrono più facilità in questo senso sono sicuramente gli Stati Uniti, dove però è difficile ottenere i permessi prima di andare. Quello è sicuramente un ostacolo. Il Regno Unito ha un ranking molto alto. C'è anche l'Australia come destinazione che ultimamente è cresciuta e salita sul ranking delle richieste, soprattutto per i giovani italiani. RADIO E poi c’è un altro problema però, ora non è che vogliamo disincentivare le persone ad andare all’estero se vogliono, però magari uno sceglie una destinazione, dice - Perfetto vado in Australia, in Spagna - o dove vuole, ma anche lì appena si arriva, non è così facile ecco, organizzare la propria vita quando si cambia paese. FRANCISCO No, assolutamente. Si sottostima, si sottovaluta l'impatto di cambiare paese; perché anche in un posto che può essere culturalmente simile c'è sempre una barriera sia linguistica, sia culturale, sia del passato della cultura del posto. Ci si abitua eh! Anzi, sicuramente la gente che si sposta si trova meglio che a casa a volte, e soprattutto, se lo si fa volontariamente. Però devo dire che l'inizio è sempre, è sempre dura, sempre difficile. Non è per chiunque fare questo cambio così radicale di vita. Aggiungerei che in tanti dicono - Io vado a provare per sei mesi, un anno, vedo e ritorno -. La realtà è che non è neanche facile il ritorno. Di solito una volta là ci si ferma sicuramente di più. RADIO Non si ritorna al paese di origine perché ci si è abituati alla destinazione oppure ci sono altri fattori? FRANCISCO Perché ci si è abituati al paese in cui si è andati, perché si conoscono delle persone, ci si abitua, a nessuno piace tornare subito prima di avere successo. Uno ci prova finché riesce a sentirsi soddisfatto e poi sul momento dire -mi manca l'Italia, vorrei tornare- non è così scontato. No perché viaggiare, abitare in un altro posto, in realtà ti fa conoscere altre realtà e niente torna ad essere lo stesso, dunque il tornare in Italia alla vita che uno ricorda, non è più possibile perché la stessa persona è cambiata, non è più la stessa personalità. Capita eh! In realtà tanti fanno un'esperienza di 2-3 anni per fare carriera, per fare curriculum, o per motivi personali. Sicuramente il tele-lavoro adesso ci dà questa possibilità in più, però appunto non è una decisione da prendere alla leggera. RADIO Insomma, prima di dire prendo, scappo e me ne vado all'estero comunque ci si deve pensare un pochettino, nonostante possa essere davvero un’ esperienza molto molto gratificante. Io ringrazio per essere stato con noi oggi Francisco Schenone, Country Manager per l'Italia di Crown Worldwide Group e grazie per questa chiacchierata sullo scappare, andare all'estero, fuggire dal proprio paese. Le auguro un buon lavoro e un buon proseguimento di giornata. FRANCISCO Grazie mille dell’invito!